Quando sono salito la prima volta a Novara, ero alla ricerca del primo convento Cistercense mai eretto in Sicilia. Non pensavo di poter trovare dell'altro, ed invece, dopo solo due visite, eccomi innamorato del paese, della sua storia e della sua gente. Cosa sarà mai successo ? a che cosa ‚ dovuta la magia di certi luoghi ?
A Novara, senza alcun dubbio, essa trova il suo portavoce nella persona generosa ed appassionata del suo Assessore alla cultura, Salvatore Bartolotta. Sin dal primo istante a disposizione per semplificare la mia ricerca, Salvatore sa stuzzicare la curiosità, e in fin dei conti, uno si ritrova a seguirlo alla scoperta dell'intero patrimonio comunale.
Novara sembra nascere secondo una doppia logica territoriale: a nord dello sperone ove l'odierna cittadina trova la sua felice ubicazione, troviamo la "Valle buona", probabile nucleo di un prima ed antico insediamento, come lo conferma la grotta di Sperlinga e le sue incisioni del neolitico. Tale territorio abitato da sempre trova la sua conclusione con il borgo creatosi attorno all'abbazia cistercense nel secolo 12, e per questo motivo chiamato "Badia vecchia", e con la frazione di Novara detta San Basilio.
a sud di Novara, al piede di Monte Salvatesta, sembra esservi un altro nucleo originale, altrettanto antico. Una alto piano vi si trova, adatto alla coltivazione di cereali. Sembra siano giunti proprio fin li gli arabi, che in Sicilia ‚ meglio chiamare musulmani o mauri, perch‚ di arabo non hanno proprio niente questi Fatimiti venuti da Al Andalus e del futuro maghreb. E trovarono una popolazione cristiana di rito greco, su questa terra ricchissima d'acqua e dai grassi pascoli.
Salvatore ama immaginare la popolazione cristiana in fuga ed i tolleranti musulmani impegnati a convincerle di non farne niente. Cosi sarebbe nato il paese, più a valle e posto sullo sperone ove si trova tutt'oggi, tra le sue due origine storiche. |